L’AQUILA – Partirà il 16 agosto, dall’eremo di Sant’Onofrio, luogo in cui Pietro Angelerio viveva prima di diventare Papa Celestino V, il Fuoco del Morrone, simbolo di pace, fratellanza e riconciliazione, che caratterizza la Perdonanza Celestiniana.

La manifestazione più longeva dello stesso evento celestiniano (il Fuoco del Morrone risale al 1980, la Perdonanza al 1983 e da allora il Fuoco è parte integrante delle celebrazioni celestiniane) è stata presentata stamani alla presenza del vicesindaco e coordinatore del Comitato Perdonanza, Raffaele Daniele, e del Presidente dell’Associazione Comitato Festa Perdonanza Celestiniana ICH, Floro Panti.

La diretta web a cura di Manuwebtv.it

Queste saranno tutte le tappe successive del Cammino del Perdono:

–   17 agosto Bagnaturo e Sulmona, corteo per il trasporto della fiaccola del Fuoco del Morrone con l’accompagnamento degli sbandieratori e tamburini della giostra cavalleresca di Sulmona, prima alla Cattedrale di San Panfilo e poi presso la rotonda di San Francesco della Scarpa;

–   18 agosto dalla Cattedrale di San Panfilo a Sulmona a Pratola Peligna;

–   19 agosto, Pratola Peligna, Raiano, Goriano Sicoli, Castel di Ieri, Castelvecchio Sebequo. Arrivo del Fuoco alla Fonte. Incontro con la Comunità Corteo Storico e Civile, con tutti i rappresentanti dei Comuni Subequani, del Comune dell’Aquila e della provincia fino alla Chiesa di S. Francesco. Celebrazione della Santa Messa con indulgenza plenaria concessa dalla Sacra Penitenzieria Apostolica per i prossimi 5 anni, in ricordo del miracolo avvenuto durante la sosta dell’eremita del Morrone il 25 luglio 1294;

–   20 agosto, Perdonanza del bambino disabile. Da Castelvecchio Subequo il Fuoco del Morrone raggiungerà Molina Aterno, poi Acciano – Chiesetta rupestre della Madonna della Sanità. Dal ponte sul fiume Aterno il Fuoco sarà trasportato da ragazzi diversamente abili, in ricordo del prodigio operato in questo luogo da Pietro del Morrone il 26 luglio 1294, durante la sosta del Magnifico Corteo che lo accompagnava al suo insediamento Papale all’Aquila. Si proseguirà poi per Roccapreturo, Beffi (Chiesa di San Michele), Succiano, Tione degli Abruzzi, Santa Maria del Ponte di Tione;

–   21 agosto, per la Perdonanza aquilana, Santa Maria Del Ponte di Tione, Fontecchio, Fagnano – Ripa di Fagnano. Successivamente, alla chiesa di Santa Maria di Centurelli, sono invitate le autorità civili e religiose di Caporciano, Prata d’Ansidonia, Tussio, San Pio delle Camere e Navelli, per la celebrazione in omaggio ai tre riconoscimenti Unesco: La Festa della Perdonanza Celestiniana, La Transumanza, La Montagna. Il Cammino del Fuoco del Perdono, in questo giorno, interesserà anche Civitaretenga (Chiesa della Madonna dell’Arco)

–   22 agosto, Ripa di Fagnano Alto, Villa Sant’Angelo, San Demetro ne’ Vestini, Sant’Eusanio Forconese, Fossa (Santa Maria a Cryptas), Monticchio, Centro Culturale Casa Onna, dove si terrà l’incontro culturale e musicale in attesa del Fuoco, ricordando il quarantennale della Prima Edizione del Corteo della Bolla della Perdonanza Celestiniana (28 agosto 1983), Onna (Chiesa di S.Pietro Apostolo);

–   23 agosto, a Onna, Paganica (Chiesetta di S.Pietro Celestino e Villa Comunale), Bazzano, Pianola (Piazza della Chiesa). In serata, il Fuoco arriverà all’Aquila. La fiaccola sarà consegnata al Sindaco Pierluigi Biondi, che accenderà il braciere della pace, dando così inizio ufficialmente alla 729esima Perdonanza Celestiniana. In omaggio al quarantennale della Perdonanza dell’epoca contemporanea (la prima edizione fu nel 1983), gli ultimi tedofori saranno Italo Ettorre, che portò il Fuoco nell’ultimo tratto del Cammino del Perdono proprio nel 1983, e Tullio De Rubeis, nipote del Sindaco dell’Aquila Tullio De Rubeis, che sempre in quell’anno tenne a battesimo l’evento celestiniano, di cui fu anche ispiratore.

L’itinerario sarà quello idealmente percorso da Pietro Angelerio alla fine di agosto del 1294, per arrivare all’Aquila e vestire le insegne di Papa (con il nome di Celestino V), nella basilica di Collemaggio da lui fatta erigere.