L’AQUILA – “Il grido d’allarme di Corrado Gisonni è di una gravità inaudita e testimonia lo scarsissimo interesse di questo Governo nel tentare di risolvere un problema nodale come quello del Gran Sasso”. Così il deputato Luigi D’Eramo, coordinatore regionale della Lega Abruzzo, a proposito della lettera inviata dal commissario straordinario per la messa in sicurezza del Gran Sasso con cui, in sostanza, dichiara l’impossibilità a proseguire il lavoro. Si tratta del progetto per tutelare il sistema acquifero che serve circa 700mila persone, attraverso l’isolamento dal sistema autostradale e dall’attività dei Laboratori di fisica nucleare del Gran Sasso.
    “Il commissariamento nasce malissimo – attacca in una nota D’Eramo -. Ci sono stati enormi ritardi nella nomina che hanno fatto slittare l’inizio dell’incarico, di fatto, da metà 2019 a inizio 2020. Ora si è in attesa, da mesi, della formazione della struttura commissariale, così come previsto dalla legge, e dell’individuazione di una sede operativa. Se si pensa che la fine del mandato è fissata al 2021, non si capisce come si possa pensare anche solo lontanamente di poter avviare la messa in sicurezza”. “Una situazione – conclude D’Eramo – che stride terribilmente con quanto fatto dalla Lega quando era al Governo nazionale e dalla Regione Abruzzo. Grazie alla Lega, infatti, e in particolare all’interessamento del vice presidente della giunta regionale, Emanuele Imprudente, si è arrivati a ottenere un piano specifico per il Gran Sasso, con lo stanziamento di 120 milioni e con la nomina di un commissario. Piano varato quando al governo nazionale c’era la Lega. Da quel momento in poi tutto si è bloccato, con ritardi enormi e inaccettabili. Ora si recuperi il tempo perso, imprimendo una decisa accelerazione alle procedure”. (ANSA).