L’AQUILA – Un programma particolare, perfetta “fusion” tra classico e contemporaneo, musica colta e jazz  per il concerto che I Solisti Aquilani terranno a Istanbul il prossimo 23 febbraio (Cemal resit Rey Concert Hall ore 20.00),insieme a due artisti che non hanno bisogno di presentazioni.

Sul palco, con I Solisti Aquilani Quintetto ( Daniele Orlando e Federico Cardilli, violini, Gianluca Saggini alla viola, Giulio Ferretti al violoncello e Alessandro Schillaci al contrabbasso) Richard Galliano, considerato il più grande fisarmonicista al mondo nonché raffinato compositore, e Massimo Mercelli, sensibile, attento interprete della più rinomata tradizione flautistica francese, che vanta collaborazioni con grandi compositori, da Penderecki alla Gubaidulina, da Philip Glass a Michael Nyman, da Bacalov a Morricone.  

Richard Galliano, unico fisarmonicista al mondo a registrare per la prestigiosa etichetta classica “Deusche Grammophon”, conta più di cinquanta album a suo nome con artisti di fama. Lungo e variegato l’elenco dei musicisti con cui ha avuto modo di lavorare, da Chet Baker a Ron Carter da Wynton Marsalis a Charlie Haden e poi Gary Burton, Charles Aznavour, Serge Gainsbourg, Claude Nougaro. Tanti anche gli allori raccolti negli anni da Richard Galliano, un artista che è stato capace di rinnovare l’immagine di uno strumento come la fisarmonica, spaziando tra molteplici stili musicali, flirtando con la salsa, fondendosi con il tango, senza però mai perdere la sua anima.

Ne è esempio il concerto in programma che fonda insieme la musica senza tempo di Vivaldi con la musica del presente.

Tra i brani proposti “Contrafactus” per flauto e archi del musicista siciliano Giovanni Sollima, che da diversi anni collabora con I Solisti Aquilani. E ancora, tre  brani di Galliano, “Opale Concerto” per fisarmonica e orchestra d’archi, “Jade Concerto” per flauto, fisarmonica e archi, dedicato a Massimo Mercelli e “La valse à Margaux” per flauto, fisarmonica e archi.

Al repertorio più classico appartiene  il vivaldiano Concerto in sol minore “L’Estate”, trascritto da Galliano per fisarmonica, archi e basso continuo. Infine, immancabile, una delle creazioni più amate e note di Astor Piazzolla, “Oblivion”– vincitore di un Grammy Award nel 1993 – nella sua declinazione per fisarmonica e orchestra d’archi e, sempre di Piazzolla,“Primavera porteña” per fisarmonica e archi.