Un nuovo macchinario, ad altissima tecnologia, capace di guarire in pochi minuti il tremore “essenziale”, ovvero di origine sconosciuta, e quello causato dal morbo di Parkinson. Una panacea per una patologia invalidante, quella de tremore, che colpisce 44 mila italiani, e semplicemente bruciando con precisione millimetrica le cellule del cervello che determinano il “cortocircuito”. A presentarlo oggi a L’Aquila all’ospedale San Salvatore il direttore generale della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila Rinaldo Tordera, l’assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci, il direttore della radiologia universitaria Carlo Masciocchi, che è anche prorettore dell’Università dell’Aquila, e il rettore dell’ Università Paola Inverardi. Oltre a L’Aquila solo Verona in Italia, e altri cinque centri in Europa dispongono di questa tecnologia, detta degli “ultrasuoni focalizzati guidati con risonanza magnetica (Mrgfus)”, che attraverso la termoablazione, tecnica che brucia il tessuto malato, consente di intervenire con margine di errore inferiore ai 0,3 millimetri, cosa impossibile con l’intervento neurochirurgico, grazie alla precisione garantita dal sistema ad alto campo di risonanza magnetica da 3 tesla. Acquistato a fine 2017 per un costo di 2 milioni di euro a noleggio con opzione di riscatto, l’applicazione ha già curato, a partire da febbraio di quest’anno, 8 pazienti, di cui 6 provenienti da fuori regione. “Questa nuova dotazione tecnologica – ha detto Tordera – acquista valore anche perché è stata adottata in un momento storico in cui le difficoltà economico-finanziarie sono rilevanti. Si afferma insomma una strategia aziendale vincente, che risparmia sugli sprechi e investe in qualità. Non va poi dimenticato che l’alta tecnologia attrae giovani talenti, tra cui i nuovi medici che assumeremo grazie agli imminenti concorsi che stiamo pubblicando”. E’ stato poi ricordato che la termo ablazione con ultrasuoni focalizzati è una tecnologia che la radiologia universitaria adotta dal 2011, in particolare per il trattamento dei fibromi uterini. “Dietro uno strumento ci sono le competenze, e la ricerca – spiega la rettrice Inverardi – l’interazione feconda tra più ambiti disciplinari. L’innovazione è resa possibile anche e soprattutto dalla presenza in città di università e di scuole di specializzazione, e molti che l’hanno frequentate ora parteciperanno ai concorsi che sta indicendo la Asl”.