With Paolo “Pierino” Giorgi, coordinator of the Celestinian Movement, we conclude the “journey” within this organization to learn more about its origins, purposes, development and future prospects. The third and, for now, last stage of this conversation concerns the most current issues: the phenomenon of migrants, which has increasingly involved the Movement and still constitutes an emergency to be faced with daily commitment and determination.
Con Paolo “Pierino” Giorgi, coordinatore del Movimento Celestiniano, concludiamo il “viaggio” all’interno di questa organizzazione per saperne di più su origini, finalità, sviluppo e prospettive future. La terza e, per ora, ultima tappa di questo colloquio riguarda la più stretta attualità: il fenomeno dei migranti, che ha coinvolto sempre più il Movimento e a tutt’oggi costituisce un’emergenza da affrontare con impegno e volontà quotidiani.
How do we go from the soup kitchen to welcoming migrants?
The poor we assisted were initially, so to speak, “all ours”: we all knew each other, there was this mutual recognition that arose from citizenship. When, later, the phenomenon of migration began to impose itself, we certainly couldn’t pretend nothing had happened as an association: our mission is to welcome. Many foreigners came here, they didn’t know where to go and we always hosted them.
Come si passa dalla mensa dei poveri all’accoglienza dei migranti?
I poveri che assistevamo erano inizialmente per così dire “tutti nostri”: si conoscevano tutti, c’era questa riconoscibilità reciproca che nasceva dalla cittadinanza. Quando, in seguito, si è cominciato a imporre il fenomeno della migrazione, non potevamo certo fare finta di niente come associazione: la nostra missione è di accogliere. Molti stranieri venivano qui, non sapevano dove andare e noi li ospitavamo sempre.
The “case” of the Ramadan tent positioned next to the church caused discussion in the media.
Some Muslims arrived two or three years after we opened, they were good people. For Ramadan they didn’t know where to go to pray and so I had the idea of calling the mourned Mauro Zaffiri, who immediately lent us a hand: for a month we put up a tent for their use and it was a period of great happiness. We often went to visit them, Father Quirino and I, and prayed together, in the same way they came to the church of San Bernardino in Piazza d’Armi. We imitated Francis of Assisi who said to the sultan: “You and I are brothers”. In those days, a friendship was born that will last forever.
Fece discutere i media il “caso” della tenda per il Ramadan posizionata accanto alla chiesa.
Alcuni musulmani arrivarono dopo due-tre anni che avevamo aperto, erano brave persone. Per il Ramadan non sapevano dove andare a pregare e allora ebbi l’idea di chiamare il compianto Mauro Zaffiri, che si prestò immediatamente a darci una mano: per un mese mettemmo su una tenda per il loro utilizzo e fu un periodo di grande felicità. Spesso andavamo a trovarli, io e Padre Quirino, e pregavamo assieme, allo stesso modo loro venivano nella chiesa di San Bernardino in Piazza d’Armi. Imitavamo Francesco d’Assisi che al sultano disse: “Io e te siamo fratelli”. Nacque, in quei giorni, un’amicizia che durerà per sempre
Even in a small city like L’Aquila, the phenomenon has gradually expanded.
Migrants have increased more and more, disproportionately, we had to open extraordinary reception centers (Cas), special structures, and then a social cooperative was created to manage these places. Today we have multiple activities to welcome adults, women with children, families and minors.
Anche in una piccola città come L’Aquila, il fenomeno si è ampliato via via.
I migranti sono aumentati sempre di più, a dismisura, abbiamo dovuto aprire i centri d’accoglienza straordinari (Cas), delle strutture apposite, e poi è stata creata una cooperativa sociale per gestire questi luoghi. Oggi abbiamo molteplici attività per l’accoglienza di adulti, donne con bambini, famiglie e minori.
Regarding minors, what is the situation today?
That of unaccompanied foreign minors is a new phenomenon, which jumped on us without us being able to breathe. We had to manage these dynamics in emergency, with the opening of communities for minors with all the difficulties involved: enormous expenses to be incurred, staff to be found, adequate and compliant structures to be created. It hasn’t been easy, but we’re trying hard.
Quello dei minori stranieri non accompagnati è un fenomeno nuovo, che ci è saltato addosso senza che potessimo respirare. Abbiamo dovuto gestire queste dinamiche in emergenza, con l’apertura di comunità per minori con tutte le difficoltà del caso: spese enormi da sostenere, personale da reperire, strutture adeguate e a norma da realizzare. Non è stato facile, ma ce la stiamo mettendo tutta.