“Ricatto a Central Station” edito da Bookabook.
Il primo romanzo della giovane autrice abruzzese Giulia Anna Ersilia Santilli: “Ricatto a Central  Station” edito da Bookabook.
Giulia Anna Ersilia Santilli , classe 1992, è cresciuta a Pratola Peligna, un piccolo
paese dell’entroterra abruzzese. Terminati gli studi scientifici si è trasferita all’Aquila,
dove al momento risiede, e nel 2017 ha conseguito la laurea in Lettere.
E’ attualmente impegnata nel corso magistrale di Studi letterari e culturali. Nel 2018
un’esperienza nelle maggiori città degli Stati Uniti le ha fornito un bagaglio di
suggestioni così ampio da ispirarla per la creazione del suo romanzo d’esordio:
“Ricatto a Central Station”
DIRETTA WEB

Un nuovo modo di fare editoria che ha come obiettivo la creazione di
un pubblico di lettori attorno ad un testo prima ancora che questo venga pubblicato.
La casa editrice seleziona i libri che ritiene siano validi e decide di acquisirne i diritti,
a questo punto crea una campagna di raccolta fondi destinati alla pubblicazione di
quel libro della durata di cento giorni e, se in questo lasso di tempo, vengono
preordinate almeno duecento copie il libro viene, in seguito ad un lavoro di editing e
alla realizzazione di un progetto grafico, automaticamente pubblicato. Il volume viene
quindi dotato di un codice isbn, protetto da copyright e distribuito da Messaggerie
Libri ai partner della casa editrice (in questo caso Mondadori store, Isbn, Libreria
Univeristaria, la Feltrinelli, Amazon e altri). Il libro pubblicato, prima di essere messo
in vendita presso le librerie, viene inviato ai sostenitori.
“Ricatto a Central Station”
ha trovato l’appoggio di circa trecento persone prima dell’effettiva pubblicazione,
rendendo la campagna un vero successo.
“Ricatto a Central Station” è un giallo con una protagonista: Andrea, esperta di
psicologia criminale, è una donna forte, un lupo solitario abituato a vivere secondo le
proprie regole. Un imprevisto incontro con la morte la trascina però fuori da territori
sicuri. Rimane coinvolta in un evento sanguinoso e inspiegabile: alla Grand Central
Station tredici persone si tolgono la vita nello stesso momento, senza apparente
motivo. Un’attentato? Un inquietante rito collettivo? Un suicidio di massa orchestrato
da una mente manipolatrice? La polizia annaspa tra le teorie e Andrea, testimone
involontaria di qualcosa di cruciale, presta alle indagini la sua determinazione e il suo
istinto, accettando però di rievocare così lontani traumi che credeva di aver sepolto
per sempre.“Questo libro- racconta l’autrice – è nato in due momenti distinti, non
scrivevo da tanto e soprattutto non avevo mai scritto un romanzo eppure ci sono stati
due episodi della mia vita che mi hanno portato a spendere mesi avanti a un pc.
Il primo è stato un incubo terribile dove ero la protagonista di un suicidio di massa
avvenuto in una stazione ferroviaria in Italia, ricordo esattamente di essermi svegliata
urlando quando una delle vittime ha aperto gli occhi e ha preso a fissarmi.Era il tipo
di orrore che non va via una volta alzati dal letto così ho deciso di iniziare a buttare
su carta quelle che erano le sensazioni che avevo vissuto, con la speranza di
liberarmene una volta per tutte. Mentre scrivevo però mi sono accorta che
quell’incubo ben si prestava ad essere raccontato così ho cercato di rendere reali
tutti gli irrealistici elementi di un sogno e su un vecchio quaderno con una scrittura
ancora traballante dal sonno, è nato Ricatto a Central Station. Ed ecco che entra in
gioco il secondo episodio determinante, la visita alla Grand Central Station, così
grande, importante, quasi resa sacra dalle continue scelte di scrittori e registi che
hanno voluto imprimerla nelle loro realizzazioni. Ricordo di averla visitata con mio
marito in un piovoso pomeriggio di settembre e nel momento esatto in cui mi sono
sporta dalla balaustra delle scale ho capito che quel brivido sulla pelle lo avrei
messo in valigia e riportato in Italia, per questo nel momento in cui dovevo scegliere
un luogo dove ambientare il mio incubo non potevo che tornare indietro con la mente
a quella scintillante stazione”
.