Apriamo il cuore pure a quanti bussano alle nostro porte, provenienti da paesi lacerati da guerre e devastati dalla povertà, nella convinzione che la questione fondamentale da affrontare non è “se” aiutarli, ma “come” aiutarli, in modo adeguato e lungimirante.
Nella generosa sollecitudine Aquilana comprendiamo anche gli esclusi, a qualunque categoria appartengano, e  gli indigenti, che alla precarietà economica spesso uniscono problemi di emarginazione sociale.

Con affetto fraterno e dedizione fattiva, li stringiamo tutti a noi, con l’abbraccio forte ed universale della Perdonanza!”

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