L’AQUILA – È eccessiva la “quarantena” delle banconote decisa dalla Repubblica Popolare Cinese contro la diffusione del coronavirus. Lo riporta l’agenzia giornalistica italiana che raccoglie una dichiarazione di Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Iss, l’Istituto superiore di sanità, che commenta la misura della banca centrale cinese di sterilizzare la valuta proveniente dalle regioni più colpite dal morbo con la disinfezione a raggi ultravioletti e ad alte temperature.

“Non conosco bene la misura, ma non mi pare basata – spiega Rezza in una intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore – su evidenze scientifiche. Il problema con le banconote al limite è il contatto con le mani, perché nessuno certamente se le mette in bocca”.

Secondo Rezza, “il rischio trasmissione da superficie è decisamente minore, rispetto al veicolo rappresentato da gocce di saliva e dal contatto delle mani infette. E poi per il contagio con le banconote non ci sono prove scientifiche”. “È sufficiente adoperare la misura più importante che si può utilizzare per difendersi da ogni virus, quella di lavarsi bene le mani. Certo va sottolineato come la Cina stia portando i controlli alla massima potenza possibile e questo sembra funzionare”, perché “misure come quelle dell’isolamento di milioni di persone stanno funzionando nel circoscrivere i focolai”.